Sempre più spesso avvengono casi di coliche o calcoli renali, problema doloroso e fastidioso anche da curare. Quando i calcoli sono di una certa grandezza si interviene esportando le pietre chirurgicamente. Ma esistono alcune piante antichissime utilizzate da più di 2000 anni, piante che riescono ad eliminare i calcoli con pochissimi effetti collaterali, quasi nulli, volgarmente viene chiamata la “pianta spaccapietre”. Ne esistono diversi tipi, come il Fillanto (phyllanthus niruri) oppure la Cedracca (Ceterach officinarum), l’erba ruggine.








Queste piante hanno la capacità di disciogliere i sali alcalini di cui ne son fatti i calcoli, riuscendo così ad eliminarli dopo un periodo di cura. Rilassano la muscolatura liscia, hanno proprietà disinfettanti e diuretiche, ottima sia per prevenire che curare problemi di vario genere all’apparato urinario. Stiamo attenti comunque a non abusarne, seguendo sempre i consigli dati dal medico e dall’erborista.



Secondo degli studi scientifici, sembra che l’estratto di queste piante possano debellare l’epatite B (in particolar modo la phyllanthus niruri), facendo scomparire i marker serici, con la successiva guarigione del paziente. Inoltre accresce la secrezione di acidi biliari e riduce il colesterolo totale e i trigliceridi, ha proprietà ipoglicemizzanti, cioè riduce il tasso di glicemia nel sangue.

Sono piante che crescono sulle pareti rocciose, in zone calde o tropicali. Per usufruire delle loro proprietà, si preparano delle tisane da ingerire 2-3 volte al giorno, a seconda delle condizioni. E’ facile trovare la droga di queste piante in erboristeria, in stato puro o miscelate con altre varietà. Come abbiamo detto precedentemente, è sempre meglio chiedere consiglio al medico/erborista sia per l’uso che per le quantità da assumere.




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